ORO, estrazione e lavorazione
Estrazione oro
L’oro è presente ovunque, spesso mescolato a una ventina di minerali diversi: lo si trova in qualsiasi terreno, nell’acqua di mare, ma nella stragrande maggioranza dei casi il suo tasso di concentrazione è bassissimo. I più comuni giacimenti primari sono detti “filoni” o “vene”.
Nell’acqua marina l’oro è presente in concentrazioni variabili tra 0,1 e 2 milligrammi per tonnellata, per un totale stimabile in 270.000.000 di tonnellate, contro le circa 50.000 tonnellate che si ritiene contenga ancora la crosta terrestre. La bassissima concentrazione rende per il momento antieconomica l’estrazione dalle acque marine.
Mediamente una tonnellata di crosta terrestre contiene, secondo alcuni calcoli, 4 milligrammi di metallo giallo, cioè migliaia di volte meno che il rame, zinco o piombo. Sotto questo aspetto, i meteoriti (la cui composizione chimica è simile a quella degli strati più profondi della Terra) contengono più oro della crosta terrestre.
Secondo altri calcoli, per ottenere 30 grammi d’oro grezzo, è mediamente necessario asportare e macinare oltre 5 tonnellate di roccia. Al termine di questo ciclo l’oro non è ancora puro; lo accompagnano argento, rame, piombo, zinco o platino e poiché per la sua commercializzazione deve essere puro almeno al 99,5%, l’oro subisce ulteriori passaggi che lo separano da ogni presenza estranea.
Lavorazione oro
L’oro è un metallo molto tenero. Per questo motivo non si fanno i gioielli in oro puro: si consumerebbero molto in fretta. I metalli che legano con l’oro puro sono diversi: argento, rame e palladio sono i più usati. La valutazione dei gioielli varia quindi in rapporto alla percentuale di oro presente nel manufatto.
Sorprendente è la duttilità dell’oro (cioè la docilità con la quale si lascia ridurre in fili sottilissimi): da un solo grammo si è ottenuto un filo lungo oltre 3500 m.
Non meno spettacolare è la sua malleabilità (ovvero la capacità del metallo di essere facilmente deformabile o ridotto in lamine sottili): tecnicamente è possibile battere 30 grammi d’oro al punto da ottenerne un foglio con una superficie di 16 mq. Una lamina può avere uno spessore impalpabile, fino a 0,2 micron (0,2 milionesimi di metri, ovvero 0,2 millesimi di millimetro).